FAB – Fashion App Bologna
Con FAB – Fashion App Bologna (trademark), nasce la prima fashion web APP cittadina. Un progetto pilota, collegato alla città di Bologna e ai principali interlocutori industriali e commerciali, per guidare i turisti attraverso i luoghi della cultura e dell’industria della moda nella città felsinea e nelle province emiliane. Ideata da Fabiana Giacomotti, storica del costume e curatrice dell’inserto di cultura e industria della moda de “Il Foglio”, coordinata da Maria Grazia Vernuccio, comunicatrice d’impresa nell’arte, la web APP sarà una guida fra musei (con analisi e racconto audio-podcast delle referenze “tessili” e “moda” nei ritratti e nei dipinti e tessili), biblioteche (con l’indicazione dei testi utili e interessanti), ai luoghi di oggi e di ieri della città: i siti dei negozi storici e della piccola e media industria, compresi i grandi brand nati a Bologna, gli archivi teatrali, gli archivi di impresa. Un progetto-pilota in itinere, da arricchire e sviluppare negli anni grazie al supporto di studiosi, studenti, realtà commerciali e industriali, utile al visitatore occasionale e allo specialista. Un progetto, dunque, che stabilisce ponti fra realtà artistiche diverse – dalla creatività, alla letteratura, al teatro, visto che nel racconto verranno coinvolti giovani attori locali – in modo semplice e di facile approccio. Per conoscere meglio non solo la moda, ma anche il tessuto, in senso proprio e figurato, di una delle più belle città del mondo.
Come dicono Fabiana Giacomotti e Maria Grazia Vernuccio, che nei mesi prossimi rafforzeranno i contatti in corso in vista del lancio della WebApp, nella primavera del 2025, “Bologna fu per secoli la “città della seta”, centro importante di produzione come Venezia, dove si erano rifugiati i lucchesi allo scoppio degli scontri fra Guelfi e Ghibellini. Nonostante la sua posizione centrale, non ha mai goduto della notorietà di Milano (nel Rinascimento e dagli Anni Settanta del Novecento a oggi) di Torino (dall’Unità d’Italia agli Anni Trenta), di Firenze (nel Rinascimento e dalla metà del Novecento a oggi) di Roma (nel secondo Dopoguerra) come capitali dell’eleganza italiana. Eppure, la storia di Bologna come centro culturale, produttivo e di diffusione della moda, e soprattutto delle province dell’ Emilia Romagna dal Medio Evo a oggi, meritano di essere non solo riscoperte, ma conosciute oltre l’ambito specialistico, cioè fatte oggetto di narrativa popolare. Solo questo approccio può dare – o ri-dare – a Bologna il ruolo che merita nel ricco e composito panorama produttivo nazionale della moda. La ricchezza del tessuto industriale dell’Emilia Romagna, in particolare nella maglieria, ma anche nella confezione, può essere valorizzato solo attraverso la conoscenza diffusa, e condivisa, del suo patrimonio storico e attuale nella moda”.